top of page
  • Writer's pictureAndrea

La luce nel buio: nuovi eroi

Non ci sono dubbi, in questa lunga e oscura notte portata dal coronavirus, una delle stelle che brillano più luminose è l’eroismo di chi lavora negli ospedali. E’ da quando è scoppiata l’emergenza che medici, infermieri e personale sanitario si fanno in quattro, lavorando giorno e notte e ben oltre il loro orario per aiutare chi sta male. Lavorano in condizioni difficili, in mancanza di mezzi, e rischiano la vita. Sono già circa cento in Italia i lavoratori del settore sanitario che hanno perso la vita cercando di salvare quella dei loro pazienti. Chiamarli “eroi” non è certo un’esagerazione, perché mentre molti di noi sono barricati in casa per proteggersi, loro lottano in prima linea, esponendo se stessi e le loro famiglie alla malattia per il bene comune.



Scriverne credo sia dovuto, non solo per render loro il giusto, enorme, merito, ma anche perché di eroi quest’epoca ne ha un gran bisogno. L’era digitale, con le sue luci artificiali, ci ha stordito, curiosamente proprio come quando fissiamo lo schermo di un computer o di un cellulare per troppe ore e ci ritroviamo apatici, con quel vago mal di testa e con poca capacità di pensare. Siamo ormai assuefatti al comfort e al lusso della tecnologia al punto da dare tutto, lusso compreso, per scontato. Si pensa a se stessi, al proprio orticello, e il senso della comunità è perso. L’individualismo dominante ha coperto il mondo di una patina di indifferenza verso le sorti altrui. Questo non perché le persone siano diventate egoiste. Non è così, i buoni sentimenti non sono tramontanti, ma la cultura consumista li affoga. Anche quando i sani valori umani emergono nelle persone, per esempio di fronte all’ingiustizia, le fredde leggi del mercato si impongo e ci riportano ad accettare con rassegnata passività che il denaro abbia sempre l’ultima parola. Siamo indotti a credere che tanto non si possa far niente.


Ma l’esempio di eroico altruismo che viene dagli ospedali squarcia con violenza il velo di indifferenza che ricopre questa società consumistica, ci fa commuovere ed applaudire e denuda l’individualismo in tutta la sua povertà morale. Smaschera anche la natura subdola delle leggi finanziarie che consideravamo assolute, le stesse leggi che, con i loro continui tagli alla sanità pubblica, ci hanno resi impreparati a questo disastro. Il consumismo non è un valore, l’altruismo si. Se anche i medici pensassero al loro orticello, cosa faremmo?


Da questo grande esempio spero che sapremo ripartire, quando si potrà, per creare una società migliore. Una società in cui il primo valore non sia il profitto individuale, ma la solidarietà. I nuovi eroi dell’epoca della pandemia sono un esempio di coraggio. A loro ispiriamoci per trovare il coraggio di cambiare ciò che non va. Cambiare si può.

9 views0 comments

Recent Posts

See All

Comentarios


bottom of page